Prima di rivolgersi a un compro oro, meglio conoscere come funzionano questi centri che offrono grandi opportunità.

Che cosa portare al compro oro

Si possono portare in un negozio come il cormo oro rutti gli oggetti preziosi che si trovano in casa. Sono da vero tantissimi gli oggetti che pososo avere un bel valore. Chi desidera avere qualche euro in più per saldare tutte le bollette o solo per stare più tranquilli a fine mese, può provare a rivolgersi a questi centri specializzati.

Si possono portare tutti i gioielli in metallo prezioso: oro, argento, platino e anche leghe. Chiunque avesse collane, catenine, ciondoli, piastrine, monili, bracciali, orecchini, anelli, braccialetti, cavigliere, piercing e simili in metallo prezioso, può verificare quanto può ricevere in cambio. Si possono portare anche pietre preziose, anche incastonate nei gioielli, nonché orologi da polso prestigiosi per farli valutare dagli esperti del centro.

Quali sono le regole vigenti

Nel settore della compravendita di oggetti preziosi vigono alcune regole particolari. Lo scopo di questa legislazione è evitare il riciclaggio di prodotti rubati, che possono provenire sia da altri negozi come le gioiellerie ma anche ad appartamenti privati che sono stati svaligiati. In passato è successo che i banchi del compro oro fossero utilizzati per riciclare oggetti rubati.

Per questa ragione, oggi chiunque si volesse rivolgere a questi centri deve sempre esibire un documento di riconoscimento valido. Tutti i clienti sono infatti registrati per poterli rintracciare in caso di problemi. lo viene fatto con i preziosi. Anche questi sono catalogati con precisione. L’ideale sarebbe portare anche dei documenti che possano approvare la proprietà dei gioielli stessi. Si possono portare magari degli scontrini fiscali, delle fatture di vendita o simili. È ovvio che non sempre ciò è possibile perché lo scontrino è stato perso, perché si tratta di un regalo, e così via.

In caso di necessità, i compro oro e preziosi sono sempre disponibili a fornire la massima collaborazione con le forze dell’ordine.

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Di Editore