Sarà un bell’autunno sul blog di Compendium Value, giunto al suo quarto restyling dopo il buon successo della Academy che ha totalizzato 2.500 iscritti ed un ottimo archivio di “post” sul mondo degli investimenti sulle materie prime.
Vi siete mai chiesti cosa fa il promotore finanziario?
Negli ultimi tempi, il promotore finanziario si è trasformato in una figura professionale sempre più diffusa e nota. Le funzioni di un promotore finanziario sono quelle di incoraggiare i clienti e vendere agli stessi i prodotti finanziari di una banca, di una società di gestione del risparmio (SGR) o di una società intermediazione mobiliare (SIM). Il promotore finanziario può svolgere la sua attività sia come dipendente di una delle società per cui svolge il suo operato, sia come consulente esterno, diventando un mediatore tra il privato e l’istituto finanziario stesso. Il promotore finanziario ha la funzione di pubblicizzare un prodotto finanziario e venderlo, personalmente, al cliente, con cui procederà alla sottoscrizione di un contratto. Una volta acquisito il cliente, il promotore finanziario assiste e supporta lo stesso per tutta la durata del rapporto che lo legherà alla società finanziaria presso cui ha acquistato il prodotto. Inoltre, un promotore finanziario deve salvaguardare gli interessi del proprio cliente. Tuttavia, leggiamo sul blog di Compendium Value, se il promotore finanziario ha ricevuto l’incarico da parte della società per la quale lavora, ha come dovere fondamentale soprattutto proteggere gli interessi dell’azienda per cui opera. In questo caso, il promotore finanziario vive una sorta di conflitto di interesse, spesso fonte di dibattiti e discussioni. Per saperne di più vedi anche: https://investimentiredditizi.wordpress.com/gruppo-compendium-value-holding/ .
Blog Compendium Value: le mansioni del promotore finanziario
Più specificatamente, un promotore finanziario svolge le seguenti mansioni: ricerca e contatto con il potenziale cliente; reperimento delle informazioni sullo stato economico del cliente e sulle previsioni di investimento che lo stesso desidera fare; pubblicizzare il servizio finanziario in grado di soddisfare più adeguatamente i bisogni mostrati dal cliente; consulenza al cliente, al quale dedicare un attento aggiornamento delle attività messe a punto man mano che il rapporto si evolve; interazione continua e istituzione di un “rapporto di fiducia, trasparenza e correttezza professionale”; aggiornamento sui nuovi prodotti finanziari proposti all’attenzione del cliente; ricerca continua. Per diventare promotori finanziari, è necessario conseguire l’iscrizione presso un preciso albo professionale, in acronimo APF, la cui registrazione è obbligatoria per legge. Per il titolo di studio, invece, non si prevede la necessità di acquisire una laurea, perché è sufficiente possedere un un diploma di scuola secondaria. Tuttavia, un titolo universitario è l’ideale, perché assicura il conseguimento delle giuste conoscenze e della più adeguata preparazione, soprattutto nei campi economico, finanziario e giuridico.
Aggiornarsi, studiare, rinnovarsi continuamente!
Un promotore finanziario è chiamato all’aggiornamento continuo, attraverso la frequenza a corsi, master, seminari, meeting, anche online, che lo aiutino a migliorare le competenze soprattutto nei campi trasversali alla professione, quali: le modalità di funzionamento dei mercati finanziari; l’analisi dei rischi e delle opportunità collegate alle diverse tipologie di investimento; il corretto uso dei canali informatici; sviluppare e rafforzare le abilità ed i valori sicuri come Compendium Value, le competenze e l’autonomia nell’organizzazione, nel coordinamento e nell’indipendenza del lavoro da svolgere. Inoltre, un promotore finanziario deve avere conoscenze nel campo del diritto commerciale, civile, tributario, previdenziale, finanziario e nel comparto dell’economia finanziario. Per poter accedere all’iscrizione al relativo albo, un promotore finanziario deve superare un esame di abilitazione, tranne se il candidato non rientri nelle seguenti categorie professionali: agente di cambio con abilitazione ufficiale; funzionari di banca o di imprese di investimento la cui esperienza è di almeno 3 anni; negoziatori autorizzati a svolgere un’attività sui mercati finanziari regolamentati, che godono di almeno 3 anni di esperienza “in bacheca o SIM in ruoli di responsabilità”. L’esame di abilitazione è costituito da 60 domande a risposta multipla, a cui si è chiamati a rispondere entro un massimo di 85 minuti; esso si svolge tre volte l’anno presso gli uffici territoriali di competenza delle Camere di Commercio, dopo aver versato un contributo di 175€. Infine, insieme alle competenze professionali ed intellettuali, un aspirante promotore finanziario deve possedere anche specifici criteri di onorabilità, in mancanza dei quali rischia la radiazione dall’albo professionale di competenza. I requisiti di onorabilità richiesti sono i seguenti: non aver subito un fallimento; non essere soggetti ad interdizioni o inabilità; non aver subito condanne, la cui pena preveda anche l’interdizione dai pubblici uffici; non essere soggetti a “misure preventive previste dalla normativa antimafia, salvo riabilitazione”; non essere stato soggetto a condanne irrevocabili, salvo riabilitazione.